Affittare la propria casa senza imprevisti: le regole fondamentali da conoscere e i documenti da avere.
Hai deciso di affittare la tua casa? Ottima scelta!
Magari la tua vita ha preso un’altra direzione, lasciandoti così con una casa vuota da gestire, oppure perché ti farebbe comodo avere un’entrata extra: qualsiasi sia la motivazione, mettere la propria casa in affitto può diventare una fonte di reddito interessante.
Ma attenzione! Come per tutto ciò che riguarda gli immobili ci sono dei passaggi (burocratici e non solo) da rispettare.
Ecco allora una guida semplice per aiutarti a muovere i primi passi e gestire tutto nel migliore dei modi.
Affittare casa: le procedure da seguire e i documenti da avere
Affittare casa non significa soltanto mettere un annuncio online e aspettare speranzosi che arrivino delle chiamate.
Prima ancora di pubblicare l’annuncio sulle principali piattaforme e portali c’è una serie di procedure da seguire, verifiche da effettuare e documenti da reperire, in modo da assicurarti che tutto sia in regola.
Infatti, devi sapere che per stipulare un contratto di locazione valido e regolare, senza il rischio di incorrere in sanzioni penali, è importante verificare di essere in possesso di requisiti specifici e di tutti i documenti necessari.
I documenti che devi avere
Innanzitutto, prima ancora di mettere l’annuncio online, è fondamentale reperire e raccogliere una serie di documenti, indispensabili per la compilazione del contratto di affitto e per la validità dell’atto.
In particolare, il locatore (ovvero il proprietario), è tenuto ad esibire i seguenti documenti:
- Certificato di agibilità, per dimostrare che la casa è sicura e abitabile.
- APE (Attestato di Prestazione Energetica), che attesta le prestazioni energetiche dell’immobile. Si tratta di un documento necessario per i contratti di locazione soggetti a registrazione.
- Regolamento condominiale, se la casa fa parte di un condominio, così da chiarire subito se ci sono regole specifiche da rispettare.
- Visura catastale che fornisce una serie di informazioni cruciali che attestano la conformità e la regolarità dell’immobile da un punto di vista catastale.
- Planimetria catastale che fornisce invece una rappresentazione grafica dettagliata dell’immobile, mostrando la disposizione interna dei locali e le loro dimensioni.
A questi va aggiunto anche l’atto di provenienza, un documento non richiesto obbligatoriamente ma comunque utile da esibire specialmente quando l’immobile da affittare si trova in un complesso residenziale in quanto attesta la legittimità della proprietà.
Con questi documenti in tasca, sei già a metà dell’opera. Senza questi, infatti, non è possibile procedere alla firma del contratto di affitto.
Registrazione del contratto
Una volta recuperati tutti i documenti e raggiunto l’accordo, si potrà procedere con la firma del contratto.
Quest’ultimo però assume validità solo in seguito alla registrazione presso l’Agenzia delle Entrate, da effettuare entro 30 giorni dalla stipula.
Tale operazione è obbligatoria, può essere svolta personalmente o tramite un intermediario e comporta il pagamento dell’imposta di registro e di bollo.
Ricordiamo che la mancata registrazione del contratto di affitto comporta, oltre alla nullità dell’accordo, ma anche sanzioni penali per le parti coinvolte.
Affittare casa: quale contratto scegliere?
Non esiste soltanto un tipo di contratto d’affitto, perciò scegliere quello giusto è cruciale.
Vediamo le opzioni principali:
- contratto a canone concordato (3+2): questo contratto ha una durata di 3 anni a cui è possibile aggiungerne altri 2 di rinnovo. In questo caso il canone è solitamente inferiore al prezzo di mercato in quanto viene fissato da accordi territoriali locali e dalle organizzazioni di settore.
- contratto a canone libero (4+4): come suggerisce il nome stesso, questo contratto di affitto ha una durata di quattro anni, rinnovabili per altri quattro, con un canone di locazione libero, ovvero senza alcun tipo di vincolo stabilito da accordi territoriali.
- contratto abitativo ad uso transitorio: si tratta di un contratto che permette all’inquilino di rimanere per un massimo di 18 mesi e che può essere stipulato a sua volta con canone libero o concordato.
Ovviamente la scelta di una tipologia piuttosto che un’altra dipende dalle singole esigenze e risulterà quindi conveniente in base ad ogni singola situazione.
Ad esempio, il contratto di affitto a canone libero potrebbe risultare una scelta conveniente dal punto di vista economico dato che permette di stabilire un canone di locazione liberamente dagli attuali prezzi di mercato e senza alcun vincolo.
Allo stesso tempo però, il contratto di locazione a canone concordato può risultare più vantaggioso a livello fiscale in quanto è prevista una riduzione della base imponibile IRPEF fino al 30%. A questo si contrappone poi il fatto che il canone di locazione è fissato da degli accordi territoriali, un fattore che potrebbe essere considerato “svantaggioso” da alcuni proprietari.
In tutto questo, un’agenzia immobiliare può darti una grossa mano: affittare casa richiede tempo e competenze che potresti non avere.
Rivolgendoti ad Area Immobiliare avrai al tuo fianco un team di esperti pronti per aiutarti in questa operazione.
Be First to Comment