Il Governo rifinanzia gli incentivi sui lavori di riqualificazione energetica con la proroga dell’Ecobonus in Legge di Bilancio 2020.
Quali sono le percentuali di sconto e gli interventi agevolabili?
Vivere in una casa efficiente porta notevoli vantaggi dal punto di vista del risparmio energetico, dei consumi e della comodità.
Per questo moltissimi italiani negli ultimi anni hanno deciso di intervenire sui propri immobili in modo da migliorarne le prestazioni energetiche, scelta che va a favore non solo del comfort degli abitanti della casa oggetto dei lavori, ma anche dell’ambiente in un’ottica di sostenibilità e della qualità del patrimonio edilizio del Paese.
Il Governo intende continuare ad incoraggiare le scelte dei cittadini in questo senso, spingendo le scelte di nuovi investimenti dei privati in questa direzione; perciò insieme ai principali bonus fiscali per la casa, ha riconfermato anche l’Ecobonus nella nuova Legge di bilancio 2020 approvata (salvo intese) dal Consiglio dei Ministri.
Data la sua importanza, l’agevolazione prevista per gli interventi di riqualificazione energetica delle abitazioni ha guadagnato una proroga non solo per il 2020, ma per ben 2 anni.
Fino al 31 dicembre 2021 sarà dunque possibile usufruire ancora dell’incentivo per i contribuenti che sostengono spese per opere che puntano all’efficienza nella propria casa, negli edifici condominiali o in uffici, negozi e capannoni.
Ecobonus: lavori ammessi e percentuali di sconto.
In pratica si tratta di uno sconto Irpef se la spesa è effettuata dal contribuente privato o di una detrazione dall’Ires in caso di impresa o società.
Rientrano tra le spese detraibili con l’Ecobonus quelle sostenute per ridurre il fabbisogno energetico per il riscaldamento, quelle per migliorare e mantenere il calore all’interno dell’edificio (ad esempio la coibentazione) oltre all’installazione di pannelli solari e alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale.
Per questi interventi la detrazione spettante in genere è del 65% su un tetto di spesa variabile in base alla tipologia di lavori.
Infatti la percentuale di sconto si calcola su un massimo di:
- 100mila euro per interventi di riqualificazione energetica globale,
- 60mila euro per lavori sull’involucro e per l’installazione di pannelli solari,
- 30mila euro per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.
Nell’Ecobonus sono ammesse anche le spese di sostituzione di infissi e schermature solari, ma in questi casi la detrazione scende al 50%.
Inoltre rientra nelle incentivo l’agevolazione per le caldaie; a chi sostituisce la vecchia caldaia con un prodotto:
- a condensazione di classe A con installazione di sistema di termoregolazione evoluto→ spetta una detrazione del 65%;
- a condensazione di classe A→ spetta una detrazione del 50%.
Nessuno sconto invece per chi sceglie di acquistare una caldaia di classe B o inferiore.
Infine nell’Ecobonus sono ammesse anche tutte le spese necessarie per eventuali opere murarie, lavori di deviazione, allacciamenti, smontaggio e prestazioni professionali per la redazione della certificazione energetica, indispensabile per usufruire della detrazione.
Come si richiede la detrazione?
Come accade per il Bonus ristrutturazioni, la detrazione per gli interventi volti al risparmio energetico va divisa in 10 quote di pari importo da scaricare con la dichiarazione dei redditi tramite modello 730 o Unico.
Questo significa che il contribuente potrà ottenere per intero lo sconto solo nell’arco di 10 anni.
A questo proposito a partire dallo scorso luglio il Decreto Crescita 2019 aveva introdotto una novità interessante: lo sconto in fattura.
Si tratta di un meccanismo che permette a chi commissiona i lavori di usufruire immediatamente del bonus fiscale sotto forma di riduzione del prezzo della fattura, anziché recuperarlo nel tempo tramite la dichiarazione dei redditi.
Questo strumento, applicabile solo su Ecobonus e Sisma Bonus, ha suscitato da subito molte critiche, dal momento che tale modalità di erogazione del beneficio non fa che avvantaggiare i grandi operatori del settore rischiando di danneggiare le piccole e medie imprese, prive della liquidità necessaria per essere competitive sul mercato.
Per questo è molto probabile che già dal 2020 il meccanismo dello sconto in fattura venga rivisto e subisca delle modifiche.
Nessun cambiamento invece per chi intende usufruire dell’Ecobonus secondo la formula classica di rimborso.
Sfrutta gli incentivi per fare qualche lavoro in casa e migliorare la tua abitazione!
Ricorda che gli immobili in elevata classe energetica valgono di più e sono molto richiesti dagli acquirenti, sempre più attenti ai consumi e alla qualità della vita tra le mura domestiche.
Be First to Comment