Presto IMU e TASI potrebbero essere unificate e pagate come un’unica imposta.
Il Governo cerca così di semplificare gli adempimenti fiscali per i contribuenti, ma questo cambiamento porterà davvero dei vantaggi?
La Legge di bilancio 2020, approvata salvo intese dal Consiglio dei Ministri, prova a mettere ordine tra le tasse sulla casa e tra le novità previste per il prossimo anno (o al massimo per il 2021) c’è l’unificazione di IMU e TASI, a favore della creazione della cosiddetta Nuova IMU.
Non si tratta dunque di un’abolizione della TASI (idea proposta in passato ma non attuabile per mancanza di fondi), ma dell’accorpamento della doppia tassa sullo stesso immobile.
Dunque presto i contribuenti potrebbero vedersi recapitare direttamente il bollettino IMU precompilato o gli F24 per pagare la tassa unificata sulla casa, procedura che dovrebbe avere un duplice scopo:
- facilitare il pagamento e la riscossione dell’imposta
- recuperare il sommerso in un’ottica antielusiva.
Il piano attualmente in studio prevede la semplificazione delle aliquote e un maggiore potere di riscossione concesso alle amministrazioni locali.
L’ipotesi al vaglio dei tecnici del MEF prevederebbe una vera e propria riforma della riscossione dei tributi a livello locale basata su:
- un accesso diretto alle banche dati;
- la creazione di un’anagrafe digitale in cui i contribuenti potranno controllare la propria posizione;
- possibilità per i Comuni di diversificare il trattamento dei casi (distinguendo ad esempio immobili usati come abitazione principale o negozi nei centri storici);
- una serie di norme che vigilino sulla trasparenza dell’attività dei Comuni.
Il Governo aveva cominciato a contemplare la possibilità di unificare Imu e Tasi in un’unica imposta già lo scorso dicembre.
Adesso che è tempo di Legge di Bilancio, ecco che si torna a parlare di questo provvedimento che, a detta del viceministro dell’Economia Antonio Misiani, sarebbe una misura “di assoluto buonsenso”.
Ma è davvero così?
Quali sarebbero per i contribuenti i vantaggi di avere IMU e TASI unificate?
Sull’idea di unificare IMU e TASI si è espresso il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, secondo il quale il provvedimento non porterebbe alcun vantaggio.
Al contrario, causerebbe l’eliminazione del riferimento ai servizi che è presente nella TASI come vincolo ai Comuni, nel senso che i Comuni sono obbligati a indicare in regolamento quali spese effettuano con le entrate derivanti dalla TASI.
Inoltre verrebbe a mancare la quota a carico dell’occupante dell’immobile, che è pur sempre un segnale di tassazione legata ai servizi.
Sarebbe necessario intervenire in modo diverso per agevolare i contribuenti: servirebbe piuttosto una riduzione del carico fiscale per i proprietari, magari partendo dalle situazioni più gravi, come gli immobili inagibili o quelli sfitti, oltre ad una maggiore trasparenza per i Comuni nei confronti dei cittadini.
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