Chi compra l’abitazione principale può godere di importanti sconti sulle tasse legate all’acquisto. Ecco in cosa consiste il Bonus prima casa.
Chi acquista la sua prima casa, ovvero l’abitazione principale, ricorrendo a un mutuo ipotecario ha la possibilità di detrarre il 19% degli interessi passivi del mutuo tramite la dichiarazione dei redditi ogni anno.
Il tetto massimo su cui calcolare lo sconto è fissato a 4.000 euro e per usufruirne è necessario essere in possesso di determinati requisiti che puoi verificare cliccando qui e leggendo il nostro articolo dedicato.
Questa misura a vantaggio dei proprietari figura nell’articolo 15 del Testo Unico delle imposte sui redditi (TUIR), ma non è l’unico beneficio che lo Stato italiano mette a disposizione di chi compra la propria abitazione principale.
Infatti l’acquirente può avvalersi del Bonus prima casa, un’importante agevolazione fiscale che permette di risparmiare cifre interessanti sulle tasse dovute sull’acquisto.
A chi è rivolto il Bonus prima casa?
Il beneficio è destinato solo quando si compra una casa che si trova nel Comune di residenza dell’acquirente e che non appartiene alle categorie catastali cosiddette di lusso, ovvero A1 (abitazioni di tipo signorile), A8 (abitazioni in ville) e A9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici).
Inoltre il compratore non deve essere titolare dei diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di un’altra abitazione nello stesso Comune né essere titolare su tutto il territorio nazionale del diritto di proprietà, usufrutto, uso, abitazione, nuda proprietà di un’altra abitazione acquistata con i benefici prima casa.
Le tasse sull’acquisto con il Bonus prima casa.
Nello specifico, il regime fiscale per chi compra un’abitazione da un privato con le agevolazioni per prima casa prevede il pagamento di:
- imposta di registro in misura proporzionale del 2% invece che del 9% sul valore catastale dell’immobile,
- imposta ipotecaria fissa di 50 euro,
- imposta catastale fissa di 50 euro.
Invece acquistando un’abitazione da un’impresa (vendita soggetta a IVA) si dovranno pagare:
- imposta di registro fissa di 200 euro,
- imposta ipotecaria fissa di 200 euro,
- imposta catastale fissa di 200 euro,
- IVA al 4% invece che al 10%.
Bonus prima casa: come fare se si è già proprietari di un immobile?
Capita molto spesso che l’acquirente sia già proprietario di una casa.
In questo caso è possibile usufruire dello sgravio fiscale sull’acquisto del nuovo immobile, a patto che ci si impegni a vendere la vecchia abitazione entro un anno dal rogito.
Se al termine dei 12 mesi la prima abitazione non sarà stata venduta, allora l’ultima acquistata verrà considerata come una seconda casa e l’acquirente dovrà provvedere a pagare le tasse nella misura ordinaria e a sistemare la propria posizione presso l’Agenzia delle Entrate.
Si può perdere il Bonus prima casa?
La risposta è sì.
Si perdono le agevolazioni se, come abbiamo detto, non si vende un immobile di cui si è proprietari entro un anno dall’atto di acquisto, ma anche se:
- le dichiarazioni previste dalla legge nell’atto di acquisto risultano false;
- non si stabilisce la residenza nel Comune in cui si acquista casa entro i 18 mesi successivi all’acquisto agevolato (oppure non si dimostra che la propria sede di lavoro è situata nel suddetto Comune);
- l’abitazione acquistata viene donata o venduta prima che siano trascorsi 5 anni dal rogito.
Quando si tratta di un affare importante come l’acquisto di una casa, è sempre meglio avere al proprio fianco dei professionisti in grado di seguirti nella ricerca dell’immobile adatto, ma anche di illustrare in modo chiaro ogni aspetto legato alla parte più strettamente fiscale e burocratica dell’operazione.
Per un acquisto sicuro e consapevole, l’Agenzia Immobiliare Area è la scelta giusta.
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Ti aspettiamo.
Luca Nardi e Marco Donati
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